Da qui si passa per amore della quintessenza
Da qui si passa per amore della quintessenza (2008)
PREFAZIONE
"Da qui si passa per amore della quintessenza" è una raccolta di versi dove tumulti di coscienza, sospiri sospinti e taciuti ed infinite dolcezze si rincorrono ordinati in un ballo rotondo che non ha sosta e non conosce stanchezza: la vita dell'autore, Claudio Malune.
Nelle sue parole, efficaci ma al tempo stesso inafferrabili ed effimere come il solo scrivere e pansar d'Amore può essere, si uniscono in ricercate armonie bellezze che hanno visi di donna, sapore di vento e profumi inodori -In faccia ho il profumo del pianto,
lo inspiro, sicuro della tua voce e della notte- che solo il cuore riesce a percepire.
La natura non è solo teatro di commedianti e sentimenti ma è co-protagonista nelle liriche dell'autore; offre spunto per delicate similitudini -bella e inarrivabile,
come l'angelo che posa la sua spada per soffiarti la buonanotte e l'acqua dolce del fiume
che scappa via dal suo letto per abbandonarsi alla salsedine del mare- e nel contempo si presta come portavoce di malinconiche amarezze -L'acqua è triste. È affranta, dolente:
nessuno viene più a piangere nella scogliera-.
Le sensazioni si contrappongono parallele -le persone son fatte per amarsi ed odiare,
odiarsi ed amare- e viaggiano nella consapevolezza che amare rappresenti urgenza ed esigenza a cui ci si arrende e da cui, in qualche modo, si dipende -io sono il colore dei tuoi occhi quando i tuoi occhi cessano di rassegnarsi. Io sono l'espressione,
l'essenza che t'ama e a cui non puoi rinunciare- ma che promette sempre un minimo di delusione, di dolore, quasi che il bene trovi completezza empirica nel male, suo complice antagonista -chi s'innamora lo sa che prima o poi dovrà raccoglierne
gli affamanti disaccordi-.
Le parole lasciano spesso spazio ad immagini, quasi dipinti mobili -Guardo dove i gelsomini dan l'asilo alle crisalidi prima del mutamento, e vorrei non aver bisogno di te per viverne, senz'ali, il sospirante tormento- che immettono il lettore direttamente nella vita dell'autore creando un clima di partecipazione-reazione unico e senza filtro cartaceo;
persino il timore di non ricordare abbastanza, di non imprimere a sufficienza nella memoria ciò che si è vissuto -libro su quei passi, i tuoi, quelli che ancora devi contare,
imprimere; seguendone il verso temo di non riuscire a tenerli a memoria- è una molla comune che tende a far sì che ci si immedesimi completamente nella narrazione poetica fino a perdersi nel bucolico clima creato magistralmente dall'autore.
Un sognatore d'altri tempi, un appassionato dell'amore in tutte le sue forme: Claudio Malune dimostra con quest'opera una rinnovata maturità di scrittura creativa ed allegorica, ma ancor più la capacità di confezionare liriche fresche, attuali eppure senza tempo.
(Prefazione a cura di: Virginia Pais)