Carlo Stuparich: 'Principio di novembre'
Carlo Stuparich
Principio di novembre
O freddo sole di novembre, soltanto ricordi mi scalda in questo corpo rabbrividente. La mia vita ronza tutta dentro; guarda i miei occhi, ti pare che vedano la storia del prossimo, o quanto da godere darebbero quelle onde di carne femminile? La mia carne, se la tocchi, ti spaventi del suo poco fermento: è un ingombro di corpo che pesa brutamente sull'esilità nostalgica della mia anima.
Camminando fra due muri secchi - vi pendono tralci di vite intisichita, pampini rossi come gote assai febbrose - sento che la mia vita è tutta qui in questa solitudine soleggiata a freddo. In nessuna parte ho lasciato lembi della mia persona. Qui raccolgo e stringo tutta la mia anima come un lenzuolo piegato fittamente che odora di fresca lavanda.
(da 'Cose e ombre di uno', La Voce, 1919)
[ FONTE ]
Carlo Stuparich (Trieste, 3 agosto 1894 – Monte Cengio, 30 maggio 1916)
[ Poeta, scrittore e patriota italiano. Scrisse una sola opera: "Cose e ombre di uno ", acclamato dai critici come promessa della letteratura italiana. Durante la Prima Guerra Mondiale, unico superstite del suo plotone decimato sul Monte Cengio, si uccise per non cadere prigioniero degli austriaci. ]