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Venerdì 19 Apr 2024
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Andrea Zanzotto: 'Ineptum, prorsus credibile'

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Andrea Zanzotto

Ineptum, prorsus credibile



I.

Perché questa
terribilmente pronta luce
o freddissimo sogno immenso
su cui trascende
perpetuo vertice il sole,
da cui trabocchi tu, tu nella vita?
Non ha mai fondo questa nascita
mai fondo questo squallido prodigio,
no non dici, ma stai nella luce
immodesta e pur vera
nella luce inetta ma credibile,
sospinto nella vita.

Nasci oggi col sole con la ferma
virtù che di tensioni
supreme accende
le legioni dei monti,
nella sua bocca pura
ti porta l'azzurra vita,
debole e molle stilli dall'azzurro,
debole
bianca lacrima sporgi
nel grumoso abbagliante mattino;
attraverso l'autunno
ecco il tuo segmentarti
in sale e istanti
in memoria e sapore

Sangue e forma, stoltezza e trionfo,
gemito offerto alle chiare
vagabonde uve,
occhio nuovo al geranio allo scoiattolo.
Ma freddissima e immensa
sta la gloria in excelsis
oltre il grigio spigolo del mondo;
e gode di tutto il suo peso fulgente
e avanza il sole col passo precario
e audacissimo là dove la mente
non può seguirlo che a morirne.

II.

Chi, luce, a te mi conferma,
chi alla sostanza al tangibile, al folto?
E la salvia finezza sull'orlo degli orli
dei monti, dove odora?
Dove i fiori scolorano al desco della luna?

Conversione di viscere
sole mutato in luna
conversione delle erbe e del respiro,
io sono già a riposo percorso dal casto
gesto di Diana, da dolenti barbagli
di dalie e larve.
È tramonto od è luna
e in aumento perpetuo
o in perpetuo decrescere è il sole?

Vuoto di ragnateli
per valli e fessure,
vuoto di nascita e sangue.
Acqua e che verbo petroso
deponi ai piedi di questi monti,
colli e che verde spietato
rivelate ad un fuoco
disuguale e nefasto
o – è lo stesso – ad un fuoco
equilibrato e acuto
contro il muro ch'io piango; e alza il muro
sé dalla stanca testa
stanca di nascere e nascere
nell'atroce gemmante vita.


(da 'Vocativo', Mondadori, 1957)


[ FONTE ]


Andrea Zanzotto (Pieve di Soligo, 10 ottobre 1921 – Conegliano, 18 ottobre 2011)

[ Poeta italiano tra i più importanti del secondo Novecento. La sua poesia è legata alle tracce e alle memorie del suo paese natio: "Qui non resta che cingersi intorno il paesaggio". ]


[ CLICCA QUI PER LEGGERE ALCUNE CITAZIONI DI ANDREA ZANZOTTO ]

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