Nasos Vaghenàs: 'Borges'
Nasos Vaghenàs
Tu vedevi con le viscere, non con gli occhi
che erano spenti prima ancora che li aprissi.
E scandagliavi la vita tramite tocchi
in luoghi misteriosi oltre le superfici
del visibile, scendendo in antri profondi
lontano dal deserto di folle indistinte,
e ricercando nuovi labirinti
là dove il tempo non si calcola in secondi.
(A Rètimno parlavi di cose prodigiose
- "come brezze nel cuore del tornado"-
brandendo come pieno un bicchierino vuoto).
Vita astratta, la tua, ma il concreto t'era noto:
vene di foglie, il rosso del sole che cade.
Gli altri vedevano soltanto le ombre delle cose.
(da 'Poeti Greci del Novecento', Mondadori, 2010 – a cura di Nicola Crocetti e Filippo Maria Pontani)
[ FONTE ]
Nasos Vaghenàs, anche translitterato in Vayenas (in greco: Νάσος Βαγενάς) (Drama, Grecia, 8 marzo 1945)
[ Poeta e traduttore greco della "Generazione del '70". Studioso di Giorgos Seferis, nei suoi versi tenta di riconsacrare la parola poetica, rivitalizzandone l'uso, il ritmo, l'importanza del verso libero, restituendo la grazia naturale di una autorialità non scambiabile. ]
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