Jaime Jaramillo Escobar: 'Il desiderio'
Jaime Jaramillo Escobar
Il desiderio
Oggi desidero incontrarti per strada,
e che ci sediamo in un caffè a parlare a lungo delle
piccole cose della vita,
a
ricordare quando eri un soldato,
o di quando ero giovane e uscivamo insieme
per la città, e in periferia, sull'erba, ci sdraiamo
per vedere come il tramonto ci circondava.
Poi abbiamo ascoltato il nostro sangue con cautela e noi
restavamo silenziosi.
Poi ritornavamo e tu mi salutavi sempre nello stesso angolo
fino al giorno dopo,
con quell'indifferenza che si vorrebbe avere tutta la vita,
ma che accade solo in gioventù,
quando dormi tranquillo ovunque senza un centesimo
in tasca,
e hai convinzioni e fiducia
così nel mondo come in te stesso.
E voglio parlare ancora con te,
Beh, hai diciotto anni e potremmo divertirci questa
notte con birra e musica,
e poi io continuare a vivere come se niente fosse...
o andare in ufficio e lavorare dieci o dodici ore,
mentre la Morte mi aspetta nell'armadio per
mettermi il cappotto nero
all'uscita,
io che cerco la porta di emergenza,
la scala antincendio che porta all'inferno,
tutte le uscite sorvegliate da estranei.
Ma oggi non potrò incontrarti perché vivi in un'altra città.
Mentre la sera trascorre
evocherò il muro sul cui davanzale ci siamo seduti
per dire le ultime parole ogni notte,
o quando siamo andati a uno spettacolo di wrestling e uscendo
ho capito che ti amavo
e insomma tante altre cose che succedono...
(da 'Le poesie dell'offesa', 1968)
[ FONTE ]
Jaime Jaramillo Escobar, noto anche con gli pseudonimi di Papa Jaime e X-504 (Pueblorrico, 25 maggio 1932 - Medellín, 10 settembre 2021)
[ Poeta e saggista colombiano. Cofondatore con Gonzalo Arango e altri scrittori del "Nadaísmo", movimento di carattere contestatario simile all'Esistenzialismo. La sua opera è caratterizzata dall'ironia, dalla parodia, dall'irriverenza e dalla satira della società. ]