Umberto Saba: 'Paolina'
Umberto Saba
Paolina
Paolina, dolce
Paolina,
raggio di sole entrato nella mia
vita improvviso;
chi sei, che appena ti conosco e tremo
se mi sei presso? tu a cui ieri ancora
«Il suo nome – chiedevo – signorina?»;
e tu alzando su me gli occhi di sogno
rispondevi: «Paolina».
Paolina, frutto
natio,
fatta di cose le più aeree e insieme
le più terrene,
nata ove solo nascere potevi,
nella città benedetta ove nacqui,
su cui vagano a sera i bei colori,
i più divini colori, e ahimè! sono
nulla; acquei vapori.
Paolina, dolce
Paolina,
che tieni in cuore? Io non lo chiedo. È pura
la tua bellezza;
vi farebbe un pensiero quel che un alito
sullo specchio, che subito s'appanna.
Qual sei mi piaci, aureolata testina,
una qualunque fanciulla e una Dea
che si chiama Paolina.
(da 'Cose leggere e vaganti', Trieste, La libreria antica e moderna, 1920)
[ FONTE ]
Umberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli (Trieste, 9 marzo 1883 – Gorizia, 25 agosto 1957)
[ Poeta italiano tra i massimi del '900. Di famiglia ebraica, fu avviato agli studi commerciali, e fu per lunghi anni direttore e proprietario di una libreria antiquaria a Trieste. La sua poesia, quasi intimo diario e confessione, indaga le cose ultime, la donna, l'amore, il senso atavico del dolore. La sua opera è raccolta nel "Canzoniere ". ]
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