Jaan Kaplinski: 'Avrei potuto dire'
Jaan Kaplinski
Avrei potuto dire
Avrei potuto dire: sono sceso dall'autobus.
Mi trovavo sul ciglio della strada polverosa dove
crescevano un giovane acero e rose canine.
Ma davvero, sono saltato nel silenzio,
e non c'era terra, nessuna superficie da calpestare.
Il silenzio si è chiuso sulla mia testa:
Ho visto come l'autobus era appena partito,
e sprofondando sempre di più
ho sentito solo il mio cuore battere,
e nel suo ritmo, ho visto la mia strada
passare con tutti i suoi segni ben noti:
mughetti ed Equiseti Silvestres,
Oxalis quasi in fiore,
il formicaio coperto da un'onda brunastra-
le formiche stesse. Il Grande Pino. Il Grande Abete.
La Catasta. La Fossa di sabbia. Il caminetto.
I tronchi bianchi delle betulle. La Grande Pietra.
E tanti ricordi. Silenzio, il mare interno, -
cos'altro potrei nominare per te?
(da 'La sera restituisce tutto', 1985)
[ FONTE ]
Jaan Kaplinski (Tartu, 22 gennaio 1941 – 8 agosto 2021)
[ Poeta, filosofo e critico letterario estone. Influenzato dalle dottrine orientali – Taoismo e Buddhismo – le applicò alla sua poetica ritenendo che il poeta debba muoversi sul confine tra realismo e trascendenza. Parlamentare dal 1992 al 1995, è stato più volte candidato al Nobel. ]