Guillermo Sucre: 'Scrivo con parole che hanno l'ombra'
Guillermo Sucre
Scrivo con parole che hanno l'ombra
Scrivo con parole che hanno ombra ma che non fanno ombra
appena inizio questa pagina l'insonnia la brucia
non le parole ma ciò che consumano ciò che occupa la realtà -
il luogo senza luogo
l'agonia del gioco l'illusione di stare al mondo
l'illusione non è ciò che fa la realtà ma il lampo scisso -
simulazione dove si svolgono le cerimonie gli scambi di riflessi
del vuoto del desiderio
non c'è più posto per la scrittura perché essa è il posto stesso -
da ciò che è stato cancellato
scopriamo il mondo lo descriviamo nel suo ostinato aggiramento
non tornerò al mare ma il mare vive di quell'assenza che è
il mare quando lo dice la parola
e si riversa sulla pagina come una mano
non sarò nel bosco ma nella foglia che scrivo e intravedo
tra i suoi rami passare il vento
non ci sarà più estate ma quel sole che divora la memoria
e viene la notte della sabbia che copre gli occhi e solo
possiamo leggere quello che non è stato scritto
(da 'La vastità', 1988)
[ FONTE ]
Guillermo Sucre Figarella (Tumeremo, 15 maggio 1933 - Caracas, 22 luglio 2021)
[ Poeta, traduttore e critico letterario venezuelano. Esule in Cile dopo la dittatura di Pérez Jiménez, insegnò a Pittsburgh e a Caracas. La sua poesia ha una tensione poetica che gioca con il linguaggio e si bilancia tra senso e coscienza. ]