Charles Wright: 'Sotto i nove alberi a gennaio'
Charles Wright
Sotto i nove alberi a gennaio
Le stelle della scorsa notte e il vento della scorsa notte
Sono ora a ovest delle montagne e a est del fiume.
Qui, sotto i rami dei nove alberi,
come sembra piccolo il mondo.
Dovremmo, d'inverno, lamentarci della solitudine della nostra ombra,
I nostri nomi scanditi come fiocchi di neve?
Dov'è che sta scritto, il decadimento della stagione mi riduce?
Dovremmo desiderare la tranquillità,
una quiete per il corpo irrilevante
Lavato nei colori del paradiso,
Colorato di terra, colorato d'acqua, colorato di fiamma-di-fiammifero-e-vento?
Da persona che non ha mai compreso il vuoto,
dovrei
Dare consigli all'oscurità, onorare l'ala del condor?
Dovremmo continuare ad inchinarci di fronte a
un po' di questo e un po' di quello?
Il mondo è un fazzoletto.
Oggi me lo allargo sulle ginocchia.
Domani me lo piegheranno nella tasca sul petto,
bianco sul mio vestito nero.
(da 'Blu negativo', 2000)
[ FONTE ]
Charles Wright (Pickwick Dam, Tennessee, 25 agosto 1935)
[ Poeta, accademico e traduttore statunitense, vincitore del Premio Pulitzer per la Poesia nel 1998. Professore presso l'Università della Virginia, ha creato uno stile poetico che genera una sensazione di immediatezza e concretezza enfatizzando gli oggetti e la prospettiva personale. ]
[ Premio Pulitzer 1998 ]