Justo Jorge Padrón: 'Il tuo battito è il mio'
Justo Jorge Padrón
Il tuo battito è il mio
E ho lottato contro il sonno e la stanchezza
contro la rabbia infinita e l'assenza di radici.
Ho cercato, ho rovistato senza dubbio,
tra le flebili scintille cieche
della mia memoria per trovare un anno,
un giorno solitario, solo un momento
in cui potrei dire: non ti ho mai amato;
ma non ho incontrato un appiglio per mentire a me stesso,
per affermare anche la minima negazione.
Il tuo battito è il mio. Lì dove inizia
quell'intenso desiderio che chiamiamo vita,
lì, splendente in giorni diversi,
nella boscaglia ardente del mio stupore,
con il sì, con il no dell'abisso o della fortuna,
silenziosa mi aspetti come l'albero di fuoco
che sostiene il frutto lustrale della speranza.
Il mio sguardo ti invoca nel presente,
nella rotta incerta di qualsiasi lontananza
di quel mare che mi canta e mi seduce
con gli occhi ardenti del fulmine.
Hai sete dell'Eden che io non percepisco
e, negli accordi profondi della tua voce,
resti perenne, con la musica
fredda dell'anima e l'audace primavera,
in tutte le parole del sangue.
(da 'Brivido', 1999)
[ FONTE ]
Justo Jorge Padrón (Las Palmas de Gran Canaria, 1 ottobre 1943 - Madrid, 11 aprile 2021)
[ Poeta, saggista e traduttore spagnolo, figura importante della generazione poetica del Settanta. La sua poesia risalta per la sintesi tra lingua, emozione, concetto filosofico e immaginazione. ]