Robert Frost: 'La voce degli alberi'
La voce degli alberi
Gli alberi, mi domando.
Perché vorremmo sentire
Il loro fruscìo per sempre
Più di ogni altro rumore
Vicino a dove abitiamo?
Nel giorno noi li subiamo
Finché ogni misura di moto
E di fissità nella gioia
Perdiamo, e ascoltiamo assorti.
Son essi quel che di andare
Parla e mai non si muove;
e tuttavia ne parla benché sa,
crescendo nel senno e negli anni,
che adesso intende restare.
Punto i piedi sul pavimento,
sulla spalla reclino la testa,
se a volte li osservo ondeggiare
dall'uscio o dalla finestra.
Per qualche dove io partirò,
l'inquieta scelta farò
un giorno che stormiranno
agitati da far trasalire
le bianche nubi su loro.
Io avrò meno da dire,
ma me ne andrò.
(da 'Mountain Interval', 1916 - Traduzione di Giovanni Giudici)
[ FONTE ]
Robert Lee Frost (San Francisco, 26 marzo 1874 – Boston, 29 gennaio 1963)
[ Poeta statunitense, vincitore di quattro Premi Pulitzer. Le sue poesie, attraverso la raffigurazione con una notevole padronanza del linguaggio colloquiale della vita rurale del New England all'inizio del '900, indagano temi sociali e filosofici. ]
[ Premio Pulitzer 1924 - 1931 - 1937 - 1943 ]
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