Velimir Chlebnikov: 'Gli uomini, quando amano'
Velimir Chlebnikov
Gli uomini, quando amano
Gli uomini, quando amano,
facendo lunghi sguardi
ed emettendo lunghi sospiri.
Le bestie, quando amano,
iniettando torbido negli occhi
e facendo morsi di schiuma.
I Soli, quando amano,
coprendo le gambe di stoffa di terra
e a passo di danza incedendo verso l'amica.
Gli dei, quando amano,
serrando in giusti limiti il palpito del cosmo,
come Puškin la fiamma d'amore per la cameriera di Volkonskij.
1911
(da 'Poesie', Einaudi, 1989 – Traduzione di Angelo Maria Ripellino)
[ FONTE ]
Velimir Chlebnikov, o Velimir Chlébnikov, o Velimir Khlebnikov, pseudonimo di Viktor Vladimirovič Chlebnikov (in russo: Велими́р Хле́бников) (Oblast' di Astrachan', 9 novembre 1885 – Santalovo, 28 giugno 1922)
[ Poeta russo, uno dei principali esponenti del Futurismo. Nei suoi versi abbondano le sperimentazioni linguistiche e i neologismi, tanto che diede vita a una lingua poetica detta "zaum". ]