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Giovedì 18 Apr 2024
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Philip Larkin: 'Sull'album di fotografie di una signorina'

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Philip Larkin

Sull'album di fotografie di una signorina



Alla fine mi hai concesso l'album, che,
Appena aperto, mi ha scombinato.
Tutte le tue età
In lucido o in opaco su erti fogli neri!
Troppa pasticceria, e troppa sostanza:
Immagini così nutrienti da ingozzarmi.

Strabico mi avvento su una posa dopo l'altra:
Con le treccine e un gatto restio stretto in braccio;
O adorna tu di pelliccia, il giorno del diploma;
O con la mano a rialzare una rosa pendula
Dal graticcio fiorito; o con il cappello da uomo

(Un po' inquietante, questa, per molti versi).
Da ogni Iato tu attenti al mio controllo,
E anche con quegli sgradevoli tizi
Che s'aggirano disinvolti fra i tuoi anni verdi:
Nell'insieme, direi, non certo alla tua altezza.

Ma la fotografia! Fedele e deludente
Quanto nessuna delle arti, che registra come insipidi
I giorni insipidi, come finti i sorrisi a comando,
E non censura presenze incongrue tipo un bucato steso
O la pubblicità di una marca di colori,

Che svela la riluttanza del gatto e ogni piega
Di un doppio mento, oh quanta grazia
Con l'istantanea riversa sul tuo viso!
Mi convince perentoria che qui c'è
Una ragazza vera in un posto vero

Empiricamente reale in tutti i sensi.
O è soltanto il passato? Quei fiori, quel cancello,
Quei parchi brumosi, quelle auto ci straziano
Solo perché non ci sono più; e tu
Mi stringi il cuore con la tua aria datata.

Sì, certo; dopotutto però noi non piangiamo solo
Per quello che è ormai escluso, ma perché l'esclusione
Ci fa liberi di piangere. Sappiamo che ciò che fu
Non verrà a chiederci di giustificare
La nostra pena, per quanto urlata sopra

II gran vuoto fra l'occhio e il foglio dell'album. Resto così
A rimpiangere (sicuramente senza effetto)
Te in equilibrio sulla bicicletta contro una staccionata,
A chiedermi se ti accorgeresti del furto
Di questa di te che fai il bagno; a condensare,

Insomma, un passato che nessuno ora può dividere con te,
Di chiunque sarà il tuo futuro; fermo e impassibile
Ti tiene come un cielo dove tu stai,
Invariabilmente bella, più piccola e più chiara
Man mano che passano gli anni.


***

Lines On A Young Lady's Photograph Album


At last you yielded up the album, which
Once open, sent me distracted. All your ages
Matt and glossy on the thick black pages!
Too much confectionery, too rich:
I choke on such nutritious images.

My swivel eye hungers from pose to pose —
In pigtails, clutching a reluctant cat;
Or furred yourself, a sweet girl-graduate;
Or lifting a heavy-headed rose
Beneath a trellis, or in a trilby-hat

(Faintly disturbing, that, in several ways) —
From every side you strike at my control,
Not least through those these disquieting chaps who loll
At ease about your earlier days:
Not quite your class, I'd say, dear, on the whole.

But o, photography! as no art is,
Faithful and disappointing! that records
Dull days as dull, and hold-it smiles as frauds,
And will not censor blemishes
Like washing-lines, and Hall's-Distemper boards,

But shows a cat as disinclined, and shades
A chin as doubled when it is, what grace
Your candour thus confers upon her face!
How overwhelmingly persuades
That this is a real girl in a real place,

In every sense empirically true!
Or is it just the past? Those flowers, that gate,
These misty parks and motors, lacerate
Simply by being you; you
Contract my heart by looking out of date.

Yes, true; but in the end, surely, we cry
Not only at exclusion, but because
It leaves us free to cry. We know what was
Won't call on us to justify
Our grief, however hard we yowl across

The gap from eye to page. So I am left
To mourn (without a chance of consequence)
You, balanced on a bike against a fence;
To wonder if you'd spot the theft
Of this one of you bathing; to condense,

In short, a past that no one now can share,
No matter whose your future; calm and dry,
It holds you like a heaven, and you lie
Unvariably lovely there,
Smaller and clearer as the years go by.


(da 'Il meno ingannato', 1955)


[ FONTE ]


Philip Larkin (Coventry, 9 agosto 1922 – Londra, 2 dicembre 1985)

[ Poeta, scrittore e critico musicale britannico. Esordì con "Il meno ingannato " nel 1955 rivelandosi poeta lirico moderno, esponente del cosiddetto "The Movement". Le sue poesie hanno un linguaggio diretto, colloquiale, senza oscurità, stile misurato e rifiuto del sentimentalismo. ]

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