Carlo Bordini: 'Marina'
Carlo Bordini
Marina
Il mare entra tutti i giorni nel mio giardino.
Circonda le pietre e in uno slancio
bagna gli aranci ancora verdi.
Da molti anni l'ho visto singhiozzare.
Sollevare le sue creste, abbattersi sull'arena.
Rompersi in ali di luce viola e scarlatte
Grave e sontuoso nel suo mormorare lontano.
Il sole addormenta le cicale.
Candide e ingenue errano le nuvole.
Questo penso quando contemplo
Le immagini fulgenti del mezzogiorno.
L'ape sopra le uve di spiaggia
Succhia in estasi il loro purpureo nettare,
ebbra di un dolce sogno celeste.
(da 'I costruttori di vulcani - Tutte le poesie 1975-2010', Sossella, 2010)
[ FONTE ]
Carlo Bordini (Roma, 2 settembre 1938 – Roma, 10 novembre 2020)
[ Poeta e storico italiano. Dopo una lunga militanza nel movimento trotskista, è stato ricercatore di storia moderna presso l'Università "La Sapienza" di Roma, dove si è specializzato nella storia della famiglia e dell'amore. La sua poesia è stata definita "poesia narrativa" e risente dell'influenza di Guillaume Apollinaire, Thomas Stearns Eliot e Guido Gozzano. ]