Alfonso Gatto: 'Un'alba'
Alfonso Gatto
Un'alba
Com'è spoglia la luna, è quasi l'alba.
Si staccano i convogli, nella piazza
bruna di terra il verde dei giardini
trema d'autunno nei cancelli.
È l'ora fioca in cui s'incide al freddo
la tua città deserta, appena un trotto
remoto di cavallo, l'attacchino
sposta dolce la scala lungo i muri
in un fruscìo di carta.
La tua stanza
leggera come il sonno sarà nuova
e in un parato da campagna al sole
roseo d'autunno s'aprirà.
La fredda
banchina dei mercati odora d'erba.
La porta verde della chiesa è il mare.
(da 'Poesie', Mondadori, 1941)
[ FONTE ]
Alfonso Gatto (Salerno, 17 luglio 1909 – Orbetello, 8 marzo 1976)
[ Poeta e scrittore italiano. Ermetico, ma di confine, giornalista e pittore, insegnante di Letteratura all'Accademia di Belle Arti, collaboratore di "Campo di Marte", la sua poesia è caratterizzata da un senso di morte che si intreccia al vivere. ]