Pierluigi Cappello: 'Ipermercato, mezzogiorno'
Pierluigi Cappello
Ipermercato, mezzogiorno
Aspetto in macchina qualcuno,
uno esce, va veloce, ha pagato;
il piazzale caldo, gli smalti caldi
delle carrozzerie
poi anche una bella esce, ma bella,
come un sentiero che si apre
i pantaloni leggeri
che portano via, quanto il vento,
desideri
e dopo escono madri, bambini e madri
coppie di anziani
e altri, escono, e altre vestite
come le pagine che hanno sfogliate
e poi sono solo, in macchina, e aspetto
e sudano i pollici giocando sul volante
sono solo e non penso e non vedo,
nel retrovisore, che il mio vedere
ma liscio
ma indecifrato come un sacrificio
e fuori il piazzale è un'aria diamante
e fuori è il mio non ci sono portato qui
e sopra scoppia, nel sole, l'ostensione del sole.
(da 'Assetto di volo. Poesie 1992-2005', Crocetti, 2006)
[ FONTE ]
Pierluigi Cappello (Gemona del Friuli, 8 agosto 1967 – Cassacco, 1 ottobre 2017)
[ Poeta italiano. La sua vita è stata gravemente segnata da un incidente stradale occorsogli quando aveva sedici anni: dallo schianto della sua moto contro la roccia uscì con il midollo spinale reciso e una perenne immobilità. Ha scritto numerose opere, anche in lingua friulana. ]