Giorgos Seferis: 'Scolii'
Giorgos Seferis
Scolii
Sulla veranda si era fatta sera
la fretta batteva le ali a noi vicina
e nei due cuori aveva la sua tana
una confessione contrapposta.
Sfiorita la voce infruttuosa
sui labbri sciami di errori a iosa
solo dal fondo del corpo, cielo,
aspettavamo della grazia il velo.
Il buio ronzava nella villa
e dalla luce della stella a oriente
fino al magnete dei tuoi capelli,
ricorda l'angelo trascendente
all'improvviso con rapidi anelli
caduti, due ventagli nel pensiero
che con la stessa implorazione
leggevamo come un evangelo.
Donna estranea al mio cuore,
bella donna adorata,
mi resta il tuo stupore
in questa sera insensata
dei tuoi occhi gli anelli neri
e l'orrore leggero della sera...
Chìnati, rientra nel tuo fodero
lama del mio silenzio, mia chimera.
(da 'Le poesie', Crocetti, 2017 – Traduzione di Nicola Crocetti)
[ FONTE ]
Giorgos Seferis, o Ghiorgos Seferis, pseudonimo di Giorgios Seferiádis (in greco, rispettivamente, Γιώργος Σεφέρης e Γεώργιος Σεφεριάδης) (Smirne, 13 marzo 1900, 29 febbraio secondo il calendario giuliano – Atene, 20 settembre 1971)
[ Poeta, saggista e diplomatico greco, premio Nobel per la Letteratura nel 1963 con la seguente motivazione: "Per la sua scrittura distinta, ispirata da un profondo sentire per il mondo della cultura ellenica ". ]
[ Premio Nobel 1963 ]
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