Giorgio Caproni: 'Ah, giovinezza'
Giorgio Caproni
Ah, giovinezza
Ah, giovinezza,
come fu fragile il vento,
fra i rami, della tua voce.
Le corse, le sassaiole
a picco sulla specchiera
in frantumi dell'acqua – le bocche
trafelate, le risse
per amore, i boschivi
sguardi quasi marini
lampeggianti fra il grano
già biondo. Oh, altezza
mai più raggiunta dal fuoco
del cuore. Ti penso
col mio linguaggio di allora,
ma a freddo, lo sento dal suono
– sul marmo – di moneta falsa.
Oh stanchezza, stanchezza
(da 'Poesie disperse postume', in 'L'opera in versi', Meridiani Mondadori, 1998)
[ FONTE ]
Giorgio Caproni (Livorno, 7 gennaio 1912 – Roma, 22 gennaio 1990)
[ Poeta, critico letterario e traduttore italiano. Partito come preermetico attirato da uno scabro Espressionismo, approdò a un Ermetismo rivestito di un Impressionismo Idillico. Nella sua poesia canta soprattutto temi ricorrenti (Genova, la madre e Livorno, il viaggio, il linguaggio), unendo raffinata perizia metrico-stilistica a immediatezza e chiarezza di sentimento. ]