Vincenzo Cardarelli: 'Primavera cittadina'
Vincenzo Cardarelli
Primavera cittadina
Fra tuoni allegri e raffiche puerili
la primavera mette i suoi colori
e spiega la sua bandiera
come una cerimonia militare
che si svolge con qualunque tempo.
Di giorno in giorno avanza
l'irrompente stagione.
E già la terra è piena
del suo passaggio
e del suo fresco e molle detrito.
Il biancospino è fiorito e sfiorito
aspettando la polvere di maggio.
Gli alberi che vedemmo lungo il fiume
tutto un inverno nudi
hanno le foglie nuove e i tronchi neri.
Una vita incredibile e segreta
scorre in quei fusti umidi e adorni
di sì tenera chioma.
A pie' dei vecchi muri
le prode rinverdite
son come carne d'adolescente,
e si risentono i ruderi.
Ma le orgogliose piante sempreverdi
non conoscono primavera.
Decorosa tristezza di quegli alberi,
ornamento dei nostri giardini,
che ottobre non denuda
e aprile non rinnova.
Insensibili piante. Sono pari
ai monumenti cui fanno corona
e non sospirano che il plenilunio
e un usignolo che le consoli.
(da 'Giorni in piena', Quaderni di Novissima, Roma, 1934)
[ FONTE ]
Vincenzo Cardarelli, nato Nazareno Caldarelli (Corneto Tarquinia, 1 maggio 1887 – Roma, 18 giugno 1959)
[ Poeta, scrittore e giornalista italiano. Sorta dall'Avanguardia degli Anni Dieci, la sua poetica rivela influssi dell'Espressionismo Linguistico e del Frammentismo, ad esprimere temi come lo sradicamento, il viaggio, l'adolescenza e la perdita di identità. ]