Verónica Volkow: 'La noia di Euriloco'
Verónica Volkow
La noia di Euriloco
"Oltre l'antro di Cariddi,
oltre gli ululati di Scilla,
c'è un punto in cui la nave piomba giù dall'oceano
e di quelli che sono caduti nessuno ritorna".
Euriloco pensava seduto in coperta
mentre sentiva la brezza far vibrare le corde
e palpitare le vele come lombi;
guardava qua e là, disattento e stanco,
i capelli di Ulisse, le mani di uno schiavo
e udiva distratto lo scricchiolio del legno
e il brusio delle voci in quella lingua antica,
che oggi è una musica perduta.
C'era il mare tra i remi,
duttile e trasparente,
ma agli occhi di Euriloco era
quasi invisibile per monotonia
e il giorno lungo, così noioso,
e mai pensò che ogni momento
questo mare evanescente e forte
lo allontanava sempre di più
ed era impossibile il ritorno.
(da 'Litorale d'inchiostro', 1979)
[ FONTE ]
Verónica Volkow Fernández (Città del Messico, 26 aprile 1955)
[ Poetessa, scrittrice e saggista messicana. Insegnante all'Università Nazionale Autonoma del Messico, ha pubblicato cinque raccolte di poesia e ha tradotto le "Elegie di Duino " di Rainer Maria Rilke. ]