Dinos Christianopoulos: 'Itaca'
Dinos Christianopoulos
Itaca
Non so se me ne andai per coerenza
o per bisogno di sfuggir da me stesso,
dalla stretta e avara Itaca
con le sue congregazioni cristiane
e la sua asfittica morale.
Comunque, non fu una soluzione; fu una mezza misura.
E da allora sbando di strada in strada
accumulando ferite e esperienze.
Gli amici che amai sono ormai perduti
e sono rimasto solo con la paura che mi veda qualcuno
a cui parlai un giorno d'ideali.
Ora torno con un estremo sforzo
di apparire irreprensibile e integro, torno
e sono, mio Dio, come il figliuol prodigo che lascia
l'errare, amareggiato, e ritorna
al padre misericordioso, per vivere
fra le sue braccia una dissolutezza privata.
Posidone lo porto dentro me,
che mi trattiene sempre lontano;
ed anche se potessi avvicinarmi,
mi troverà Itaca la soluzione?
(da 'Stagione di vacche magre e altre poesie (1950-1957)', Effigie. Le Ginestre, 2012
- Traduzione di Roberto Capel Badino)
[ FONTE ]
Dinos Christianopoulos, pseudonimo di Konstantinos Dimitriadis (Salonicco, 20 marzo 1931 - Salonicco, 11 agosto 2020)
[ Poeta, romanziere e traduttore greco. Ricercatore di tradizioni folkloristiche, ha esordito nel 1950 con "Stagione di vacche magre ". Tra i suoi temi prediletti il progresso sociale, l'amore omosessuale e l'effimera passione erotica che porta all'umiliazione e alla solitudine. ]