Maria Azenha: 'Il ritorno di una poesia senza voce'
Maria Azenha
Il ritorno di una poesia senza voce
Il sole accende la pagina di quaderno dove scrivo,
le lenzuola al vento scuotono le foglie degli alberi. Ascolto le lettere
della primavera dondolare sul campo tra i tavoli
vive nella forza della poesia che passa veloce
e mi lascio inondare dalle acque nate dall'assenza.
La poesia passa come l'espressione di un cerchio con altri cerchi inscritti
liberarsi del centro è il suo
movimento,
riunirsi nel testo con la polvere delle ore.
Ne scrivo copie ovunque.
Il bambino che giace nella notte, che piange nel bosco, cerca la sua voce.
E per la prima volta la poesia parla.
Il corpo si sente linguaggio nel fluire delle acque
ci sono rose sottili che dal testo vengono a cercarci.
Come disse Rilke,
quello che fa crescere la sensualità è il fluire della luce.
(da 'D'amore ardono i boschi', Edizione dell’Autore, 2010)
[ FONTE ]
Maria da Conceição da Silva Rodrigues Azenha (Coimbra, dicembre 1945)
[ Poetessa portoghese. Laureata in Matematica, ha insegnato a Coimbra, Évora e Lisbona e alla Scuola d'Arte "António Arroio". ]