Alfonso Gatto: 'La luce'
Alfonso Gatto
La luce
La grande luce che dal vento al mare
biancheggia sulle navi e ride ai marmi
dei palazzi fuggenti, il brulichio
degli albatri sull'acqua rotta al fresco
rigoglio delle spume, la Giudecca
profilata al chiarore del suo grande
cielo che passa nell'azzurro, illeso:
l'improvvisa speranza che la vita
accesa dai suoi palpiti trascorra
nella gioia degli alberi, del sole,
del pane caldo, delle donne calde:
tutto t'è dentro e un brivido la schiena,
un tuffo il capo nei capelli sciolti,
incarnata la bocca su quel pieno
bacio fuggente, o vita mia, o vita
di tutti, rossa, azzurra, vento, mare.
(da 'La storia delle vittime', Mondadori, 1966)
[ FONTE ]
Alfonso Gatto (Salerno, 17 luglio 1909 – Orbetello, 8 marzo 1976)
[ Poeta e scrittore italiano. Ermetico, ma di confine, giornalista e pittore, insegnante di Letteratura all'Accademia di Belle Arti, collaboratore di "Campo di Marte", la sua poesia è caratterizzata da un senso di morte che si intreccia al vivere. ]