Zbigniew Herbert: 'Lettera a Ryszard Krynicki'
Zbigniew Herbert
Lettera a Ryszard Krynicki
Ben poco rimarrà Ryszard ben poco davvero
della poesia di questo secolo folle sì Rilke Eliot
qualche altro insigne sciamano che seppe il segreto
di incantare parole d'una forma refrattaria al tempo senza cui
non c'è frase degna di memoria e la lingua è come sabbia
i nostri quaderni di scuola sinceramente tormentati
segnati da sudore lacrime sangue saranno
per l'eterna correttrice come il testo d'una canzone privo di note
nobilmente reale fin troppo evidente
con fretta eccessiva abbiamo creduto che la bellezza non salvi
che conduca sventati di sogno in sogno alla morte
nessuno di noi ha saputo destare la driade del pioppo
leggere la grafia delle nuvole
perciò l'unicorno non seguirà le nostre orme
non risusciteremo la nave nella baia il pavone la rosa
c'è rimasta la nudità e stiamo nudi in piedi
dal lato destro il migliore del trittico
Il Giudizio Universale
ci siamo coricati sulle magre spalle i problemi pubblici
la lotta contro tirannia menzogna le trascrizioni della sofferenza
con avversari però - ammettilo - miserabilmente meschini
valeva dunque la pena di abbassare la sacra lingua
al bla-bla della tribuna alla nera schiuma dei giornali?
c'è così poca gioia - figlia degli dèi - nei nostri versi Ryszard
troppo pochi luminosi crepuscoli specchi ghirlande slanci
null'altro che cupe salmodie balbettio di animule
urne di ceneri in un giardino arso
quanta forza occorre per sussurrare
nell'orto degli ulivi malgrado la sorte
verdetti della storia iniquità umana - tacita notte
quanta forza occorre per far sprizzare
battendo alla cieca disperazione contro disperazione
una scintilla di luce una parola di conciliazione
perché eterno duri il cerchio del ballo sull'erba folta
il giorno benedetto della nascita d'un bimbo e ogni inizio
i doni dell'aria della terra e del fuoco e dell'acqua
io non lo so - Amico mio - perciò
ti mando nella notte questi enigmi di civetta
un cordiale abbraccio
l'inchino della mia ombra
(da 'Rapporto dalla città assediata', 1983 – Traduzione di Pietro Marchesani)
[ FONTE ]
Zbigniew Herbert (Leopoli, 29 ottobre 1924 – Varsavia, 28 giugno 1998)
[ Poeta, saggista e drammaturgo polacco. Discendente del poeta inglese George Herbert, durante la Seconda Guerra Mondiale prese parte alla Resistenza contro i nazisti. Esordì nel 1950 e la sua opera più nota è "Il signor Cogito ". Esule a Parigi dal 1986 al 1992 , tornò in Polonia dopo il trionfo di Solidarność. ]