Andonis Fostieris: 'Cinegiro'
Andonis Fostieris
Cinegiro
Non è passato neanche un istante ancora.
Mentre tenevo inchiodata la nave
Con le due –
Bisturi? Spada? Fulmine?
Mi taglia alla radice la sinistra. Non provai dolore
Come si potrebbe immaginare. Solo uno zampillo
Sprizza caldo dal promontorio della spalla
E all'improvviso
Lì accanto un braccio nell'acqua. Come estraneo.
Un pezzo di me, come estraneo. Distante.
Con quello che per tutta la vita ha tenuto accarezzato
Scintillante, un pesce nella schiuma
Arpionato. Immobile
Ora procede danzando
Verso l'abisso.
– Che dolorosa crudeltà, mio Dio!
Qui seppellisci te stesso fatto a pezzi,
E senza lacrime
Tu ricami metafore, come i poeti?
Come i poeti.
Che con la carta per sudario
Seppelliscono
In ogni parola un distante se stesso.
Un estraneo.
(da 'Paesaggi dal nulla', 2014 - Traduzione di Nicola Crocetti)
[ FONTE ]
Andonis Fostieris, o Antonis Fostieris (Atene, 1953)
[ Poeta greco, è considerato uno dei più importanti della Generazione dei Settanta. Le sue opere sono caratterizzate da un linguaggio chiaro e intimistico. Dal 1981 dirige il periodico letterario I Léxi. ]
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