Enrique Gracia: 'Saltando da Jacob a Wilhelm Grimm'
Enrique Gracia
Saltando da Jacob a Wilhelm Grimm
Tutti i passi hanno la forma del passato;
di un passato senza bocca per baciare la sponda
dell'altra esistenza bella che mai si è avuta,
nonostante le gioie del cuore infiammato.
Juan Eduardo Cirlot
Ricordo quel profumo
di quando ero solo una rana
dello stagno.
Uno strumento in più, e trascurabile,
dell'orchestra di anfibi che cantava alla notte.
Una pozza, lo so, più che uno stagno,
ma dopotutto era la nostra casa,
un palazzo di giunchi,
umido focolare, senza sforzo
reso vivibile solamente con il canto,
con nient'altro che con salti e con fango.
Mai mancaron le mosche,
e che piacere guardare i girini
affacciarsi difilato alla vita.
Arrivarono poi le principesse,
con le risa giocose, con le sfere dorate,
che smarrivano solo perché io le trovassi.
A furia di baciarmi e di baciarle
smisi di essere quella rana
e lo stagno iniziò a essere un problema.
Ora giro vestito e scrivo versi,
nello stagno hanno fatto una piscina
ed è tutto pulito.
Saluto con rispetto,
faccio l'amore faccia a faccia,
ed è possibile che un giorno
qualcuno pensi che servo a qualcosa.
Non è male,
ma son stato più felice da rana.
(da 'Historias para tiempos raros', 1995)
[ FONTE ]
Enrique Gracia Trinidad (Madrid, 1950)