Ángel González: 'Artrite metafisica'
Ángel González
Artrite metafisica
Ogni donna mi ha sempre preso per il naso
(per non parlare di altre appendici).
Incatenato
come una scimmia ammaestrata,
ho saltato di letto in letto.
Quante allegre riverenze,
quanti equilibrismi alti e difficili,
quante agili acrobazie,
quante risate!
Anche se era uno spettacolo esilarante,
c'è stato chi si è lamentato delle mie piroette,
il che non è affatto strano:
in un simile stato di trance
io stesso
mi sono spezzato l'anima in più di un'occasione.
È un peccato che questi colpi
che, presi dall'ebbrezza del volo,
allora quasi non sentimmo,
certe sere adesso,
d'autunno,
quando minaccia pioggia
e viene il freddo,
tornino a dolere tanto nell'anima;
rinnovato dolore che non permette
di conciliare il sonno interrotto.
In queste condizioni non c'è rimedio:
né il balsamo fallace della nostalgia,
né il più saldo conforto dell'oblio.
(da 'Prosemi o meno', 1984)
[ FONTE ]
Ángel González Muñiz (Oviedo, 6 settembre 1925 – Madrid, 12 gennaio 2008)
[ Poeta spagnolo della "Generazione del '50". Premio Principe delle Asturie nel 1985 e Premio Regina Sofia nel 1996. La sua opera mescola intimismo e poesia sociale con un tocco ironico. Il passare del tempo, l'amore e la civilizzazione sono i suoi temi ricorrenti, giocati su toni di un'ottimistica malinconia. ]
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