Jaime Gil de Biedma: 'Notti di giugno'
Jaime Gil de Biedma
Notti di giugno
A Luis Cernuda
Talora ricordo
certe notti di giugno di quell'anno,
quasi evanescenti, della mia adolescenza
(era il millenovecentoquarantanove
mi pare)
perché in quel mese
provavo sempre un'inquietudine, una piccola ansia
non appena cominciava il caldo,
niente più
che una speciale sonorità dell'aria
e una disposizione vagamente affettiva.
Erano le notti inguaribili
e la canicola.
Le ore piccole di studente solitario
e il libro importuno
accanto alla finestra spalancata (la via
da poco annaffiata spariva
sotto le fronde illuminate)
senza un'anima con cui parlare.
Quante volte ripenso
a voi, lontane
notti di giugno, quante volte
sono scoppiato in lacrime, lacrime
per essere ormai un uomo, quanto ho desiderato
morire
o sognato di vendermi al diavolo,
che mai mi ascoltò.
E tuttavia
la vita ci domina proprio perché
non è come ce la aspettavamo.
(da 'Compañeros de viaje', 1959)
[ FONTE ]
Jaime Gil de Biedma y Alba (Barcellona, 13 novembre 1929 - Barcellona, 8 gennaio 1990)
[ Poeta e scrittore spagnolo, considerato uno dei più importanti poeti della seconda metà del XX secolo e della "Generazione del '50". Nel suo lavoro ha fatto ricorso al Colloquialismo (con se stesso e con i suoi lettori) e all'ironia per evidenziare questioni sociali ed esistenziali. ]
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