Susanna Rafart: 'Un peso abituale'
Susanna Rafart
Un peso abituale
Fu quando la cisterna si riempì
di acqua aprilina
e un'algebra sottilissima inghiottiva
tutti i sensi degli uomini in un punto.
Occhi lunghi di gru trattenevano
l'ombra
sui rilievi delle felci;
crescevano le ali dei merli
e il bosco era come l'unghia che
s'infilza
con un colpo secco. Era tutto
nuovo e strano,
eppure un peso abituale
nell'aria sequestrava la speranza.
(da 'Pozzo di neve', Crocetti, 2005 – Traduzione di Francesco Ardolino)
[ FONTE ]
Susanna Rafart i Corominas (Ripoll, 1962)
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