Oreste Ferrari: 'Invernale'
Oreste Ferrari
Invernale
Perché dobbiamo essere tristi?
Tutto non è perduto ancora!
Nella memoria ancor s'infiora
la stagion verde che ci ha visti
lieti nei prati che oggi sono
niveo sopore e indifferenza,
mentre dovunque la pazienza
dell'inverno è l'unico dono.
Sotto la neve il bulbo attende
il segno magico dell'anno.
Verrà il giorno! Rifioriranno
le più ineffabili leggende.
Sarà la nuvola rosata
del pesco apparso in cima al clivo,
il grido tenero e giulivo
della rondine alla nidiata.
Sarà il miracolo che fa
sorger dai bruchi le farfalle,
l'arcobaleno sulla valle,
o un viso: e la felicità.
(da 'Poesie', Tallone, 1956)
[ FONTE ]
Oreste Ferrari (Locca di Ledro, oggi Bezzecca, 5 maggio 1890 – Bellinzona, Svizzera, 10 febbraio 1962)
[ Poeta italiano. Irredentista, amico di Cesare Battisti, nel 1914 fuggì in Italia e si arruolò. La sua attività poetica, di natura essenzialmente romantica, è legata alla terra natia e a un'esistenza segnata dalla tragica scomparsa della moglie e dei figli negli anni della Seconda Guerra Mondiale. ]