Margherita Guidacci: 'La conchiglia'
Margherita Guidacci
La conchiglia
Non a te appartengo sebbene nel cavo
della tua mano ora riposi, viandante;
né alla sabbia da cui mi raccogliesti
e dove giacqui lungamente,
prima che al tuo sguardo
si offrisse la mia forma mirabile.
Io compagna d'agili pesci e d'alghe
ebbi la vita dal grembo delle libere onde.
E non odio né oblio ma l'amara tempesta me ne divise.
Perciò si duole in me l'antica patria e rimormora
assiduamente e ne sospira la mia anima marina,
mentre tu reggi il mio segreto sulla tua palma
e stupito vi pieghi il tuo orecchio straniero.
(da 'Paglia e polvere', Rebellato, 1961)
[ FONTE ]
Margherita Guidacci (Firenze, 25 aprile 1921 – Roma, 19 giugno 1992)
[ Poetessa e traduttrice italiana. Dopo la crisi del suo matrimonio, negli Anni '60, superò un decennio di grave sofferenza psichica che culminò nel ricovero in una clinica neurologica. Tra i poeti da lei tradotti, John Donne, Emily Dickinson, Thomas Stearns Eliot ed Elizabeth Bishop. ]