Paolo Volponi: 'Casa di Monlione'
Paolo Volponi
Casa di Monlione
Bene che sia caduta
dal platano la foglia più alta,
che ricoprano il fiume
tenerissime nebbie
e la macchiola resti
greve di pioggia;
o che una fila di quaglie
ricerchino mute
il margine ombroso del bosco,
fuori della rovente stoppia
dove giace la serpe falciata;
sempre io amo queste colline
della terra di mia madre.
Casa di Monlione,
per prima ti vedo
sul fianco della collina
sotto l'albero di noce.
Incontro gli uomini
che portano giacche di velluto
odorose di polvere da sparo e di tabacco.
Il puledro visto nascere
scavalca la siepe della strada;
sul pozzo fiorisce il rosaio
delle rose nuziali.
La goccia di sangue
nel becco del fringuello
raggela al davanzale.
(da 'Le porte dell'Appennino', 1960)
[ FONTE ]
Paolo Volponi (Urbino, 6 febbraio 1924 – Ancona, 23 agosto 1994)
[ Poeta, scrittore e politico italiano, senatore della Repubblica Italiana nel corso di due legislature. Partito da una posizione tardoermetica e neorealista, approdò al poemetto narrativo, propedeutico alla sua attività di romanziere. ]