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Venerdì 26 Apr 2024
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Giorgio Caproni: 'Le giovinette'

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Giorgio Caproni

Le giovinette



Le giovinette così nude e umane
senza maglia sul fiume, con che miti
membra, presso le pietre acri e l'odore
stupefatto dell'acqua, aprono inviti
taciturni nel sangue! Mentre il sole
scalda le loro dolci reni e l'aria
ha l'agrezza dei corpi, io in che parole
fuggo - perché m'esilio a una contraria
vita, dove quei teneri sudori,
sciolti da pori vergini, non hanno
che il respiro d'un nome? Dagli afrori
leggeri dei capelli nacque il danno
che il mio cuore ora sconta. E ai bei madori
terrestri, ecco che oppongo: oh versi! oh danno!


(da 'Il passaggio di Enea', 1956)


[ FONTE ]


Giorgio Caproni (Livorno, 7 gennaio 1912 – Roma, 22 gennaio 1990)

[ Poeta, critico letterario e traduttore italiano. Partito come preermetico attirato da uno scabro Espressionismo, approdò a un Ermetismo rivestito di un Impressionismo Idillico. Nella sua poesia canta soprattutto temi ricorrenti (Genova, la madre e Livorno, il viaggio, il linguaggio), unendo raffinata perizia metrico-stilistica a immediatezza e chiarezza di sentimento. ]

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