Concha Urquiza: 'La canzone di giugno'
Concha Urquiza
La canzone di giugno
Giugno, bracciate di sole
nella campagna fiorita,
che dirai alla mia anima
che ti vuole ascoltare?
Che dirai alla mia anima,
giugno, di verde vestito?
E l'amore dei ragazzi
risaliva alto sul monte;
l'amore delle ragazze
inseguiva i loro passi;
non lasciarono un bocciolo,
e neppure un fiore vivo...
Pan ha sospeso la nenia
del suo flauto primitivo.
Giugno, bagnato di pioggia,
giugno, dorato di grano,
rosso di terra di monte,
volto di un satiro amico,
tu credi che come allora
io mi ubriacherei con te?
Casa di oblio mi diedero
- muri alti, bianchi mattoni –;
l'Amato cercò l'entrata
del vello delle sue pecore;
la pace mi baciò il viso
attraverso l'inferriata...
Nel bosco tranquillo Eros
dimentica i suoi lamenti...
Giugno, dipinto di luna,
giugno, fasciato di ardori,
che dirai alla mia anima
che ti vuole ascoltare?
Che dirai alla mia anima,
giugno, di pioggia vestito?
[ FONTE ]
Concha Urquiza (Morelia, 1910 - Ensenada, 1945)