Marina Cvetaeva: 'Minuto'
Marina Cvetaeva
Minuto
Minuto: passante. Passato.
Congedo amanti e passioni...
Quanto domani mi verrà rubato
lo getto via con le mie mani!
Minuto: pretendi. Presente. Misura
che froda sul peso... Ma, attento:
non cominciò mai nel tempo
ciò che è finito... E tu menti,
minaccia, rincuora i malati
di morbo decimale, gli eterni
minorenni... Miseria! Minuzia! Chi sei
per spicciolare il mare? Crinale
dell'anima viva? – Secca! Sabbia!–
Il Re di tutte le ricchezze
non ebbe più glorioso regno
della scritta «Passerà anche questo»
sull'anello. Lungo vie a ritroso
chi non ha provato l'avara vanità
delle tue Arabie di quadranti,
lo strazio di pendoli e lancette?
Minuto: finzione! Finito! Fantasma
di futuro. Falsità che trita –
in polvere, poltiglia di rifiuti.
Elemosina alla vita! Smanio
di lasciare il mondo che spacca
i secondi, il rintocco che strappa
le anime. Dove scandisce il mio eterno
l'eterno mancarsi dei minuti
(da 'Dopo la Russia', 1928 – Traduzione di Serena Vitale)
[ FONTE ]
Marina Ivanovna Cvetaeva (Mosca, 8 ottobre 1892 - Elabuga, 31 agosto 1941)
[ Poetessa e scrittrice russa. Divenuta una delle migliori voci del Simbolismo russo, fu invisa al regime stalinista. Esule a Berlino e Parigi, tornò in patria nel 1939 alla ricerca del marito, fucilato dall'NKVD e della figlia, prigioniera in un campo di lavoro. Disperata e isolata, si uccise nel 1941. ]