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Martedì 21 Mag 2024
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Fabrizio De André: 'Coda Di Lupo'

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Fabrizio De André

Coda Di Lupo


Quando ero piccolo m'innamoravo di tutto
Correvo dietro ai cani
E da marzo a febbraio mio nonno vegliava
Sulla corrente di cavalli e di buoi
Sui fatti miei e sui fatti tuoi
E al dio degli inglesi non credere mai

E quando avevo duecento lune e forse qualcuna è di troppo
Rubai il primo cavallo e mi fecero uomo
Cambiai il mio nome in "Coda di lupo"
Cambiai il mio pony con un cavallo muto
E al loro dio perdente non credere mai

E fu nella notte della lunga stella con la coda
Che trovammo mio nonno crocifisso sulla chiesa
Crocifisso con forchette che si usano a cena
Era sporco e pulito di sangue e di crema
E al loro dio goloso non credere mai

E forse avevo diciott'anni e non puzzavo più di serpente
Possedevo una spranga un cappello e una fionda
E una notte di gala con un sasso a punta
Uccisi uno smoking e glielo rubai
E al dio della scala non credere mai

Poi tornammo in Brianza per l'apertura della caccia al bisonte
Ci fecero l'esame dell'alito e delle urine
Ci spiegò il meccanismo un poeta andaluso
- Per la caccia al bisonte - disse - Il numero è chiuso
E a un dio a lieto fine non credere mai

Ed ero già vecchio quando vicino a Roma a Little Big Horn
Capelli corti generale ci parlò all'università
Dei fratelli tute blu che seppellirono le asce
Ma non fumammo con lui non era venuto in pace
E a un dio "fatti il culo" non credere mai

E adesso che ho bruciato venti figli sul mio letto di sposo
Che ho scaricato la mia rabbia in un teatro di posa
Che ho imparato a pescare con le bombe a mano
Che mi hanno scolpito in lacrime sull'arco di Traiano
Con un cucchiaio di vetro scavo nella mia storia
Ma colpisco un po' a casaccio perché non ho più memoria
E a un dio, e a un dio, e a un dio, e a un dio
E a un dio senza fiato non credere mai



(Album: 'Rimini', 1978, di Fabrizio De André)


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