Alessandro Parronchi: 'I visi'
I visi
Vecchi rami si tingono di verde,
e a tratti solitario nell'odore
dei vicini frutteti un nauseante
fior di mandorlo inebria di speranza
lo sguardo inaridito dei viandanti.
La notte strofinandole turchine
ha rese le ghirlande, e oltre le case
come avvolti i cipressi e d'angosciosi
veli opache le sue stele tremende
hanno i giardini, e il vento come spenge
oro e oro su un fosco davanzale!
Così una volta contro i vetri chiusi
dove urtavano bacche, questo sole
rifrangeva improvviso i primi suoni
delle campane, un brusio d'alveari.
E l'aie d'irrequieti giovanetti
giubilando s'empivano. È tornata
l'ora del vespro, il pigro urto del vento
sperde le fredde luci in un fulgore
di roseo vino effervescente
1941
(da 'I visi', 1943)
[ FONTE ]
Alessandro Parronchi (Firenze, 26 dicembre 1914 – Firenze, 6 gennaio 2007)
[ Poeta, storico dell'arte e traduttore italiano. Con il suo stile ricercato è passato da un Ermetismo incantato a un Intimismo che trae giovamento dalla consolazione della memoria: per questo le sue poesie sono oggetto di un meditato lavorio con cui il ricordo media l'emozione. ]