Diego Valeri: 'Chitarra veneziana, preludio'
Diego Valeri
Chitarra veneziana, preludio
C'erano prima i tralci dorati,
sciolti spioventi dai davanzali?
i gran fiori d'argento, ricamati
su la seta verdina dei canali?
l'azzurra tenda d'aria, distesa
dall'una all'altra cimasa,
la nuvoletta di perla, sospesa
sul tetto bruno dell'ultima casa?
e questo lungo respiro di vento
che porta nel chiuso l'immenso del mare,
tagliato dal volo violento
delle rondini stridule amare?
Le cose belle col loro sorriso
C'erano, sì, s'aprivano intorno;
ma solo quando è apparso il tuo viso
le ho viste, a un tratto, come al romper del giorno.
Come su l'alba, allora s'è desto
Il mondo - colore, letizia infinita -:
tu, con quel tuo sorridere mesto,
tu sola avevi riaccesa la vita.
[ FONTE ]
Diego Valeri (Piove di Sacco, 25 gennaio 1887 – Roma, 27 novembre 1976)
[ Poeta, traduttore e accademico italiano, fu ordinario di Letteratura Francese all'Università di Padova per oltre vent'anni, tranne nel periodo 1943-1945 quando riparò in Svizzera come rifugiato politico. ]