Rafael Alberti: 'Amaranta'
Rafael Alberti
Amaranta
"calzó de viento..."
Góngora
Biondi, lucidi seni di Amaranta,
limati da una lingua di levriero.
Portico di limoni, dal sentiero
disviati che alla tua gola monta.
Rosso, un ponte di riccioli sormonta
il volto e incendia i tuoi ondulati avorii.
Morde e ferisce dei denti il biancore,
curvo, per aria, ti innalza nel vento.
Solitudine dorme in ombratura,
calza il suo piede di zeffiro e scende
dall'alto olmo al mar della pianura.
E il corpo in ombra, oscuro, le si accende,
e gladiatrice, come brace impura,
tra Amaranta e il suo amante si distende.
(da 'Cal y canto', 1929)
[ FONTE ]
Rafael Alberti Merello (El Puerto de Santa María, 16 dicembre 1902 – Cadice, 28 ottobre 1999)
[ Poeta spagnolo. Membro della "Generazione del '27". Il suo lirismo si evolve da una poesia più intellettuale e astratta alla violenza satirica di opere quali "Capital de la gloria " (1936-1938) e infine a un più delicato e nostalgico intimismo. ]
[ Premio Miguel de Cervantes 1983 ]
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