Marina Cvetaeva: 'Alla memoria di Sergej Esenin'
Marina Cvetaeva
Alla memoria di Sergej Esenin
...E non pietà - poco ha vissuto,
e non amarezza - poco ha dato -
molto ha vissuto - chi nei nostri giorni
ha vissuto, tutto ha dato - chi un canto ha dato.
Gennaio 1926
NOTE:
il 28 dicembre 1925 il poeta russo Sergej Esenin, ex marito della celebre ballerina Isadora Duncan, fu trovato impiccato nella stanza numero 5 dell'Hotel Angleterre di San Pietroburgo - allora Leningrado. Una morte ambigua, che ancora adesso non si sa con certezza se considerare suicidio o una messinscena della GPU, la polizia segreta del regime sovietico. Questo è l'omaggio di un'altra inquieta poetessa russa, Marina Cvetaeva (1892-1941), che pure non amava lo stile di Esenin: "Non credo in lui, non soffro di lui; sempre sento: com'è facile essere un Esenin!", scriveva pochi mesi prima all'amico Boris Pasternak, ponendo in risalto la differenza tra la musicalità e l'estetica dei versi di Esenin e la ricerca dell'essenza a discapito della forma propria invece della sua poesia. Ma quando Esenin scompare a soli 30 anni, Marina Cvetaeva gli rende l'onore delle armi, riconoscendo che in fondo la poesia è poesia in tutte le sue forme.
[ FONTE ]
Marina Ivanovna Cvetaeva (Mosca, 8 ottobre 1892 - Elabuga, 31 agosto 1941)
[ Poetessa e scrittrice russa. Divenuta una delle migliori voci del Simbolismo russo, fu invisa al regime stalinista. Esule a Berlino e Parigi, tornò in patria nel 1939 alla ricerca del marito, fucilato dall'NKVD e della figlia, prigioniera in un campo di lavoro. Disperata e isolata, si uccise nel 1941. ]