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Giovedì 28 Mar 2024
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Julieta Dobles: 'Il mare dentro'

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Julieta Dobles

Il mare dentro



Anche lontano dal mare,
ho un po' di mare nei miei occhi
a mandare riflessi azzurri.

Solo un profilo, un orizzonte
raccolto e vivo
che mi chiama e richiama
con la sua chiara presenza
di amico, amante, amato.
E con la sua insenatura torbida o limpida
dove affondare lo sguardo
e tutte le stanchezze.

Ogni mattino al risveglio lo bevo
come una dolce droga.
Divino nel suo colore il futuro del giorno.
Mi dondolo al suo lontano movimento,
mi immergo nella sua luce,
tagliata dalla nebbia
in pallide isolette,
Ed è più reale e più mio
di tutti gli oceani
che non posso contenere.

Quando qualcuno dice: "Il mare!",
è il mio pezzo di mare
che gli risponde.

Quando qualcuno dice:
"L'orizzonte è d'argento!",
sono sicura che la sua miniera è il mio mare.

Incorniciato dai miei alberi
che l'autunno fa rossi ogni giorno di più con maggior furore,
mi si apre dolcemente
e mi parla di casa, di scienza,
di felicità, d'amore,
di spiagge remote,
di bambini che ridono,
di città feroci
e di profondità di pesci
come ideali,
sorpresi e bucolici.

Quando una barca lo divide in due,
mi lancia il luccichio dolente della sua spuma
distante.
E quando la tempesta lo rabbuia e lo irrita,
mi abbaglia con la sua terribile forza
di ondate irose.

Cambia volto e colore
secondo l'avanzare del giorno.
All'alba è nebbioso e lontano,
come se il sogno avvolgesse anch'esso.
La mattina sorge, azzurro e glorioso,
tromba gioiosa
che sale fino alla spiaggia e deborda.
A mezzogiorno è di cobalto e profondissimo,
poi gli cade sopra il cielo.
Il pomeriggio si diluisce,
brillante e caliginoso,
come se dall'altra parte lo aspettasse
un appuntamento amoroso.
E la notte, resta solo il suo cupo rimbombo,
sincronizzando il sogno e il vuoto.

Ho sempre voluto tenere un mare in me.
Da bambina, questo mare
sarebbe stato il regalo perfetto.
Tante volte l'ho sognato mio, sotto il letto,
avvolto in riflessi bagnati,
pieno di grazia e di schiuma salmastra,
tutto per me!

La vita mi ha aiutato a costruirlo.
Basta che chiuda gli occhi,
e mi sta aspettando lì,
Liquido, dolce, vago,
come un sogno infantile
che all'improvviso
mi salta tra le mani.


[ FONTE ]


Julieta Dobles Yzaguirre (San José, Costa Rica, 11 marzo 1943)


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