William Shakespeare: Sonetto 127 - 'Quante volte quando, mia musica, tu eseguisci'
William Shakespeare
Sonetto 127:
Quante volte quando, mia musica, tu eseguisci
Quante volte quando, mia musica, tu eseguisci
Sopra quel legno avventurato il cui scatto dà suono
Insieme alle tue dita dolci e gentilmente muovi
Concordia delle corde che rapisce l'orecchio attento,
Invidia ho di quei salterelli che agili si protendono
A baciare della tua mano l'incavatura tenera,
Mentre le mie povere labbra di quella messe ansiose,
All'ardimento di quel legno accanto a te s'accendono!
Per essere così solleticate, cambierebbero stato
Accorrendo a prendere il posto di quei danzanti trucioli
Sui quali le tue dita scorrono con movenza gentile
Facendo il morto legno più felice di labbra vive.
Se hanno tanta fortuna quei salterelli petulanti,
Dà loro le tue dita da baciare, ma a me le labbra.
(Traduzione di Giuseppe Ungaretti)
[ FONTE ]
William Shakespeare (Stratford-upon-Avon, 26 aprile 1564 – Stratford-upon-Avon, 23 aprile 1616)
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