Adam Zagajewski: 'Dalla vita degli oggetti'
Adam Zagajewski
Dalla vita degli oggetti
La pelle levigata degli oggetti è tesa
come la tenda di un circo.
Sopraggiunge la sera.
Benvenuta, oscurità.
Addio, luce del giorno.
Siamo come palpebre, dicono le cose,
sfioriamo l'occhio e l'aria, l'oscurità
e la luce, l'India e l'Europa.
E all'improvviso sono io a parlare: sapete,
cose, cos'è la sofferenza?
Siete mai state affamate, sole, sperdute?
Avete pianto? E conoscete la paura?
La vergogna? Sapete cosa sono invidia e gelosia,
i peccati veniali non inclusi nel perdono?
Avete mai amato? Vi siete mai sentite morire
quando di notte il vento spalanca le finestre e penetra
nel cuore raggelato? Avete conosciuto la vecchiaia,
il lutto, il trascorrere del tempo?
Cala il silenzio.
Sulla parete danza l'ago del barometro.
(da 'Dalla vita degli oggetti. Poesie 1983-2005', Adelphi, 2012)
[ FONTE ]
Adam Zagajewski (Leopoli, 21 giugno 1945 – Cracovia, 21 marzo 2021)
[ Poeta, scrittore e saggista polacco. Esordì nel 1972 con "Komunikat ". Nel 1976 aderì al Comitato per la Difesa degli Operai e la dittatura comunista gli impedì di pubblicare. Cominciò allora il suo esilio a Houston e Parigi. Tornò a risiedere a Cracovia nel 2002. ]
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