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Mercoledì 24 Apr 2024
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Juan Rodolfo Wilcock: 'Avviso ai saggi'

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Juan Rodolfo Wilcock

Avviso ai saggi



Se qualcosa dovrà salvarsi
bisogna dirlo presto e chiaro:
non siamo qui per nessun fine accertabile,
il più grande poema è la Commedia,
né il sole né la luna sono finora mancati.

Presto, finché la lingua esiste:
su colonne di porfido il cielo trema,
porfido verde con vene di malachite
incrostato di fave di madreperla
e un filo d'oro che traccia d'alto in basso
corsivamente l'identica Parola.

Il mondo è pieno di figli di nessuno.
Tremano le colonne, dai cespugli emergono
bestie con tre o più teste, bestie nuove;
le stelle cadono come gocce di pioggia,
sciiti e mongoli muovono eserciti
e alla luce dei lampi fuggono facce
bianche atterrite e unte di petrolio.

Nascondete questo rotolo nelle grotte.


(da 'I tre stati', in 'Poesie', Adelphi, 1980)


[ FONTE ]


Juan Rodolfo Wilcock (Buenos Aires, 17 aprile 1919 – Lubriano, 16 marzo 1978)

[ Poeta, scrittore, critico letterario e traduttore argentino naturalizzato italiano. La sua vita può essere divisa in due parti: quella vissuta in Argentina fino al 1957, con sei raccolte, e quella successiva, a Roma e Lubriano. Scrisse in spagnolo e italiano. ]

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