Rabindranath Tagore: 'Afferro le sue mani'
Rabindranath Tagore
Afferro le sue mani
Afferro le sue mani
e la stringo al mio petto.
Tento di riempire le mie braccia
della sua bellezza,
di depredare con i baci
il suo dolce sorriso,
di bere i suoi bruni sguardi
con i miei occhi.
Ma dov'è?
Chi può spremere l'azzurro dal cielo?
Cerco di afferrare la bellezza;
essa mi elude
lasciando soltanto il corpo
nelle mie mani.
Stanco e frustrato mi ritraggo.
Come può il corpo toccare
il fiore che soltanto
lo spirito riesce a sfiorare?
Rabindranath Tagore (chiamato talvolta anche con il titolo di Gurudev), è il nome anglicizzato di Rabíndranáth Thákhur (Calcutta, 6 maggio 1861 – Santiniketan, 7 agosto 1941)
[ Poeta, drammaturgo, scrittore e filosofo bengalese. Insignito del Nobel nel 1913 "per la profonda sensibilità, la freschezza e la bellezza dei versi con i quali, con consumata capacità, ha reso il proprio pensiero poetico, espresso in inglese con parole proprie, parte della letteratura occidentale". ]
[ Premio Nobel 1913 ]