Carlo Betocchi: 'Piazza dei fanciulli la sera'
Piazza dei fanciulli la sera
Io arrivai in una piazza
colma di una cosa sovrana,
una bellissima fontana
e intorno un'allegria pazza.
Stava tra verdi aiole;
per viali di ghiaie fini
giocondavano bei bambini
e donne sedute al sole.
Verde il labbro di pietra
e il ridente labbro dell'acqua
fermo sulla riviera stracca,
in puro cielo s'invetra.
Tutto il resto è una bruna
ombra, sotto le logge invase
dal cielo rosso, l'alte case
sui tetti attendon la luna.
Ivi sembrava l'uomo
come una cosa troppo oscura,
di cui i bambini hanno paura,
belli gli chiedon perdono.
(da 'Realtà vince il sogno', Carabba, 1932)
[ FONTE ]
Carlo Betocchi (Torino, 23 gennaio 1899 – Bordighera, 25 maggio 1986)
[ Poeta e scrittore italiano. Fra i poeti ermetici è considerato una sorta di guida morale. Tuttavia, contrariamente a loro, fondava le sue poesie non su procedimenti analogici che evocano significati, ma su un linguaggio diretto, sul realismo e sulla tensione morale. ]