Salvatore Quasimodo: 'Alle fronde dei salici'
Salvatore Quasimodo
E come potevamo noi cantare
Con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull'erba dura di ghiaccio, al lamento
d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.
(da 'Giorno dopo giorno', Mondadori, 1947)
[ FONTE ]
Salvatore Quasimodo (Modica, 20 agosto 1901 – Napoli, 14 giugno 1968)
[ Poeta e traduttore italiano, esponente di rilievo dell'Ermetismo. Essenziale ed epigrammatico, ha temperato gli influssi originari in un linguaggio poeticamente sempre più autonomo, che libera un'intensa sensualità in trepide visioni. Premio Nobel per la letteratura 1959 "per la sua poetica lirica, che con ardente classicità esprime le tragiche esperienze della vita dei nostri tempi". ]
[ Premio Nobel 1959 ]
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