• default style
  • blue style
  • green style
  • red style
  • orange style
Giovedì 02 Mag 2024
You are here: Home Poesie d'Autore Szymborska, Wisława Wisława Szymborska: 'Recensione di una poesia non scritta'
  • Increase font size
  • Default font size
  • Decrease font size

Wisława Szymborska: 'Recensione di una poesia non scritta'

Stampa PDF

Wisława Szymborska

Recensione di una poesia non scritta



Nelle prime parole dell'opera
l'autrice afferma che la Terra è piccola,
il cielo invece fin troppo grande,
e, cito, «con più stelle del necessario».

Nella descrizione del cielo si avverte una certa impotenza,
l'autrice si perde in uno spazio orribile,
è colpita dall'assenza di vita su molti pianeti,
e presto nella sua mente (aggiungiamo: non rigorosa)
comincia a nascere una domanda:
e se alla fine noi fossimo soli
sotto il sole, sotto tutti i soli dell'universo?

A dispetto del calcolo delle probabilità!
E della convinzione oggi universale!
Malgrado le irrefutabili prove che uno di questi giorni
possono cadere nelle mani umane! Ah, poesia.

Intanto la nostra profetessa torna sulla Terra,
un pianeta che forse «ruota senza testimoni»,
la sola «science-fiction che il cosmo può permettersi».
La disperazione di Pascal (1623-1662, la nota è nostra)
sembra all'autrice non avere concorrenza
su nessuna Andromeda o Cassiopea.
L'esclusività ingigantisce e impegna,
sorge dunque il problema di come vivere et cetera,
dato che «il vuoto non lo risolverà al posto nostro».
«Mio Dio,» grida l'uomo a se stesso
«abbi pietà di me, illuminami...»

L'autrice si tormenta al pensiero della vita dissipata con tanta leggerezza,
come se ce ne fosse una scorta inesauribile.
Delle guerre, che - secondo il suo dispettoso parere -
sono sempre perdute da entrambe le parti.
Dell'«autorisadismo» (sic!) dell'uomo sull'uomo.
Nell'opera traspare un intento morale.
Forse sotto una penna meno ingenua avrebbe sfavillato.

Purtroppo, ahimè. Questa tesi fondamentalmente azzardata
(se alla fine noi fossimo soli
sotto il sole, sotto tutti i soli dell'universo)
e il suo sviluppo in uno stile disinvolto
(un misto di solennità e di linguaggio comune)
obbligano a chiedersi chi possa crederci.
Certamente nessuno. Appunto.


(da 'Grande numero', 1976 - Traduzione di Piero Marchesani)


[ FONTE ]


Wisława Szymborska (Kórnik, 2 luglio 1923 – Cracovia, 1 febbraio 2012)

[ Poetessa e saggista polacca, insignita del Premio Nobel per la Letteratura nel 1996 "per una poesia che, con ironica precisione, permette al contesto storico e biologico di venire alla luce in frammenti d'umana realtà". ]


[ Premio Nobel 1996 ]


[ CLICCA QUI PER LEGGERE ALCUNE CITAZIONI DI WISŁAWA SZYMBORSKA ]

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione proprio. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin” ed attribuibili a Facebook, Twitter, Pinterest, Google, etc. Se accedi ad un qualunque elemento sottostante o chiudi questo banner, acconsenti all'uso dei cookie. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie, in genere e nel sito e, sapere come disabilitarne l’uso, leggi l'Informativa sull’uso dei Cookie. Informativa Privacy e uso Cookie.

Accetto i Cookie da questo sito.

EU Cookie Information