Jaime Gil de Biedma: 'L'anno cattivo'
Jaime Gil de Biedma
L'anno cattivo
Dicembre è questa immagine
della pioggia che scroscia a rotaia di treno,
e diffonde un odore di carbonella e campi.
Dicembre è un giardino, è una piazza
in fondo alla città
a fine di una notte,
e la visione in fuga di porticati.
E gli occhi immensi
– tizzoni spalancati –
nel viso bruno di una
che trema come un passero fradicio.
Ha in mano un paio di scarpe rosse,
eleganti, fiammanti come un uccello
esotico.
Il cielo è nero e grigio
e rosa verso gli orli,
la luce dei lampioni un relitto giallognolo.
A un rovescio di pioggia, io attraverso,
piangendo,
vile come uno straccio, fradicio fino
all'anima.
(da 'Poesia', n° 200, Dicembre 2005 - Traduzione di Lucia Valori)
[ FONTE ]
Jaime Gil de Biedma y Alba (Barcellona, 13 novembre 1929 - Barcellona, 8 gennaio 1990)
[ Poeta e scrittore spagnolo, considerato uno dei più importanti poeti della seconda metà del XX secolo e della "Generazione del '50". Nel suo lavoro ha fatto ricorso al Colloquialismo (con se stesso e con i suoi lettori) e all'ironia per evidenziare questioni sociali ed esistenziali. ]
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