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Lunedì 29 Apr 2024
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Léon-Paul Fargue: 'Domeniche'

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Léon-Paul Fargue

Domeniche



Campi come il mare, l'odore rauco delle erbe,
un vento di campane sui fiori dopo l'acquazzone,
voci terse di fanciulli nel parco azzurro di pioggia,

un sole svogliato dischiuso ai tristi, tutto questo
naviga sul languore del pomeriggio...
L'ora canta. È tiepido. Chi mi ama è qui...

Sento parole infantili, tranquille come il giorno.
La tavola è apparecchiata semplice e gaia, con cose
pure come un silenzio di ceri attenti...

Il cielo largisce la sua febbre ahimè come una grazia...
Una gran luce di villaggio incanta le finestre...
Persone che reggono lampade, è festa e fiori...

Lontano un organetto rigira il suo singhiozzo di miele...
Oh vorrei dirti...


(da 'Poesie 1886-1933', Einaudi, 1981 – Traduzione di Luciana Frezza)


[ FONTE ]


Léon-Paul Fargue (Parigi, 4 marzo 1876 – Parigi, 24 novembre 1947)

[ Poeta e saggista francese. La sua lirica meditativa e immaginosa, inserita nella corrente intimista, concilia l'analisi e la fantasia, in una serie di volumi nei quali la solitudine è motivo fondamentale: solitudine in cui le sue liriche nascono quasi come studi di ritmo e di sensibilità. ]

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